I pubblici esercizi come sentinelle per individuare donne maltrattate, ma anche per proteggerle da avances indesiderate. Questa è l’idea da cui è nata la campagna “Sicurezza Vera” promossa dalle imprenditrici del FIPE e dalla Polizia di Stato. È stata presentata oggi a Mestre.
L’intervento di Maurizio Masciopinto sulla campagna “Sicurezza Vera”
Interviene Maurizio Masciopinto, Questore di Venezia: “Io credo che la casa che ci ha ospitato oggi, quella di Confcommercio, è una casa che svolge un ruolo importantissimo anche in tema di violenza di genere, violenza delle donne. Ritengo che tutto il territorio dove si è esplicano le attività sociali possano creare una catena virtuosa di sentinelle per avvistare quei fenomeni orribili di violenza di genere. Il fatto che oggi all’interno di questa casa che ci ospita si sia trattato questo tema è un ulteriore conferma della sensibilità, sempre più diffusa, rispetto alla violenza di genere.
Noi, come polizia, abbiamo dato un contributo importante. Istituendo una serie di protocolli e procedure finalizzate alla condivisione delle informazioni facciamo sì che la violenza su una donna non rimanga mai un fatto isolato. Oggi abbiamo parlato di questo, ma abbiamo parlato soprattutto di sensibilità che eventi come questi possano accrescere. Credo che già il vedersi e parlarne possa essere un grande risultato”.
I pubblici esercizi
Nella Città Metropolitana Veneziana, ci sono 5600 esercizi pubblici, gestiti da 33.400 addetti. Sono luoghi in cui spesso si lavora fino a notte fonda, dove si pensa sia lecito fare avances alle ragazze che servono ai tavoli. Spesso sono le donne a chiudere le saracinesche in città semi-deserte. L’idea è di rimuovere lo stereotipo e di formare imprenditori e imprenditrici per creare una rete e riconoscere i segnali di pericolo.
L’intervento di Massimo Zanon
Per concludere, interviene anche Massimo Zanon, Presidente camera di Commercio Venezia Rovigo. “Il senso di responsabilità di chi opera all’interno di un’azienda deve essere lo stesso di chi la frequenta. C’è una volontà di fare molta più attenzione per il futuro da parte delle organizzazioni che noi rappresentiamo.
Assieme alla Polizia di Stato, assieme alle comunità dove noi operiamo normalmente, sono le amministrazioni comunali. Nello stesso tempo bisogna fare un salto di cultura, di visione. L’aspetto che una persona sta lavorando o una persona è di sesso debole non deve essere vista come l’opportunità di nessuno di mancare di rispetto. Non bisogna abbandonare quella buona educazione che vorremmo tutti avere ma certe volte pensiamo che la devono dare gli altri, e a noi manca questa sensibilità.