Sono in tanti, si nascondono di notte per paura degli automobilisti, dei linotipisti. Sono i gatti neri, sono pessimisti, sono i cattivi pensieri e non hanno nulla da mangiare. Così, chiedendo scusa a Lucio Dalla per la parafrasi del capolavoro “Come è profondo il mare”, si potrebbero definire quelle donne e quegli uomini che abbandonano la loro vita nella società, per vivere da invisibili nelle strade. l viaggio nel mondo dei senza tetto che Tiziana Plebani offre ha un che di profondamente comune a tutti. Allontanarsi da se stessi per ritrovarsi; vivere sull’orlo dell’abisso, per ritornare indietro più forti e consapevoli di prima. Rendersi invisibili agli altri, per tornare visibili a se stessi.
Sparire, Tiziana Plebani
“I protagonisti sono due. Pulviscono, un uomo di mezza età, e Giovanna, una ex Modella stufa delle convenzioni pressanti che la circondano. Entrambi, per motivi differenti, si liberano della propria vita, come se si trattasse di un vestito sbagliato.
La donna ha paura sia nell’ambiente nel quale il corpo è mercificato e tutti cercano di prenderlo, sia nella strada. Altri vagabondi compaiono sulla scena.
Giovanna ritroverà se stessa, insieme alla chiave di casa sua nella tasca, e tornerà alla sua vecchia vita. Pulviscolo suo malgrado assisterà a un omicidio. Anche lui avrà la possibilità di trovare se stesso, senza però tornare nella società”.