Il super bonus 110% per gli edifici sta finalmente facendo ripartire l’edilizia nel Veneto e l’intera economia. La regione è tra le prime in Italia per giro d’affari, con un +6,4% del PIL. Anche se, per recuperare i dati pre-Covid, bisognerà attendere il 2022. Mentre gli investimenti sono cresciuti di ben 16 punti percentuali, dunque hanno superato i numeri del 2019, così come l’export.
Super bonus
Questa è, in sintesi, la fotografia della ripresa scattata in questi giorni dalla CNA Veneto attraverso il suo osservatorio che colora di rosa l’orizzonte. Anche se i numeri hanno cominciato a crescere dal maggio 2021, e non dalla primavera 2020. Ossia de quando il super bonus è stato approvato. Questo perché soltanto il 31 maggio di quest’anno è entrato in vigore il decreto legge che ha semplificato la disciplina per fruire del super bonus.
Intervento da parte di Alberto Cestari
Alberto Cestari, Centro Studi Sintesi: “In Veneto è particolarmente utilizzato, siamo la seconda regione in Italia per numero di interventi, con 7300 interventi già ammessi. Ma siamo appena sotto la Lombardia che ha il doppio della nostra popolazione. Complessivamente gli investimenti attivati, e qui il dato è molto positivo, sfiorano il miliardo di euro, 950 milioni. Con una crescita molto rilevante a partire da questo maggio grazie anche alle misure di semplificazione adottate dal governo”.
Per questo, la CNA propone di prorogare fino al 2024 il super bonus anche per case singole e non soltanto per i condomini. Dato che le prime, in questi mesi, hanno costituito il 70% degli interventi, e che la discussione sul bilancio in questi giorni tende a mantenere l’incentivo fino al 2024, solo per i condomini. E fermare il super bonus per le case singole al giugno 2022.
Una parola al presidente CNA Veneto
Moreno De Col, Presidente CNA Veneto: “La proroga che c’è stata è invitata al giugno 2022 per i fabbricanti singoli e per le unità funzionalmente indipendenti. Nel nostro territorio è una parte predominante dell’attività edilizia. Limitare tutto solamente al giugno del prossimo anno, o proporre una proroga fino a fine anno per l’ISEE di 25’000 euro, ritengo sia molto limitativo”.
Insomma gli investimenti devono essere spalmati nel tempo secondo l’associazione di categoria. Per consentire agli utili registrati di essere utilizzati, oltre che per coprire i debiti accumulati, anche per fornire risorse da investire nelle aziende, trasformando la fiammata in un caldo focolare più duraturo.
Conclude Matteo Ribon
Matteo Ribon, Segretario CNA Veneto: “Riteniamo che questa misura debba essere guardata in un’opera progressiva anche legata al piano nazionale di ripresa e resilienza. Solo così si potrà dare sicuramente seguito agli sviluppi che abbiamo visto nelle nostre indagini. Ma che non possono fermarsi e non possono essere contingentati in tempi troppo brevi”.