Un bimbo di un asilo è stato trovato positivo al test della tubercolosi a Scorzè. Una scoperta che però, pur avendo creato allarme, non ha avuto effetti sull’attività della scuola.
Tubercolosi a Scorzè
L’ulss 3 di Mirano Dolo si è attivata per sottoporre i bimbi che frequentano il plesso, circa un centinaio, al test Mantoux e ha avviato gli approfondimenti previsti dalle linee guida nazionali, senza ricorrere alla chiusura della scuola. Solo in caso di diagnosi di malattia, la normativa prevede che il paziente sia trattato con farmaci specifici e non è il caso del piccolo del veneziano. I bambini risultati negativi verranno comunque risottoposti al test tra due mesi, per definitiva sicurezza.
L’allarme
L’allarme comunque serpeggia tra i genitori, al punto che domani, 29 gennaio, è previsto un incontro tra i papà, le mamme e il dirigente scolastico. Si tratta comunque di un altro caso che ripropone il tema della vaccinazioni, rivelando la ricomparsa di una malattia che si pensava ormai estinta nel nostro paese.
Va chiarito comunque che la trasmissione del bacillo, che avviene per via respiratoria, comunque, non è facilissima. Occorrono condizioni essenziali, come una carica batterica molto elevata e un ricambio d’aria ambientale scarso o addirittura assente. Inoltre il contagio, per via aerea, si verifica solitamente se esiste per molto tempo uno stretto contatto con la persona affetta da Tbc.
La malattia
La tubercolosi è una malattia causata dal germe Bacillo di Kock (dal nome del medico che lo scoprì nel 1882). Nella maggior parte dei casi interessa i polmoni, anche se qualsiasi organo del corpo può essere colpito.