Il fenomeno della movida serale, con assembramenti di giovani che si ritrovano la bar per l’aperitivo, o nel dopocena, non ha escluso il territorio del Veneto orientale. Sno varie le segnalazioni di assembramenti giunte all’Ulss4, alcuni medici sono stati testimoni oculari di gruppi di giovani intenti a consumare lo spritz in compagnia, con la totale assenza di mascherine, baci, abbracci e vicinanza senza alcun rispetto di distanza minima per impedire il contagio.
Terapia intensiva dell’Ulss4
Un altro monito arriva dal direttore dell’area critica dell’Ulss4, dottor Fabio Toffoletto: “Nella terapia intensiva del covid-hospital di Jesolo abbiamo avuto pazienti anziani e giovani che hanno subito un calvario, alcuni ce l’hanno fatta, altri purtroppo sono deceduti. Questi ragazzi si ritengono forse più forti e più furbi di altri, devono invece capire che per difenderci dal virus sono sufficienti semplici accortezze ad iniziare dal mantenere la distanza di sicurezza e l’uso della mascherina. Così facendo compiono un atto di profondo rispetto e di amore nei confronti non solo di chi hanno davanti ma anche dei propri genitori, nonni e familiari, fragili o meno fragili, perché nessuno è escluso dal contagio di questo morbo”.
“Non possiamo accettare che il grande sforzo fatto dalla sanità del Veneto con tutti i propri professionisti – conclude Toffoletto – possa essere vanificato in un attimo da comportamenti irresponsabili. Ricordo ancora che tanti hanno pagato con la vita il contagio da covid-19, non dobbiamo permettere che delle leggerezze possano provocare altre vittime”.