Un Cuore per Venezia: performance di Riccardo Roiter Rigoni

La performance che invita a restituire il cuore alla città è realizzata anche da Debora Gusson e da Massimo Zennaro che ne ha curato anche le musiche

L’idea di dedicare un Cuore a Venezia nel giorno di San Valentino è del fotografo Riccardo Roiter Rigoni e della sua compagna Debora Gusson. Non è stata facile trovare uno stilista in grado di curare l’acconciatura a forma di cuore così come compare nelle foto poi montate in un video da Massimo Zennaro che ne ha curato anche le musiche. L’invito è a non rassegnarsi

Le parole di Riccardo Rigoni Roiter

“L’idea di realizzare una “Dichiarazione d’Amore” per Venezia è nata circa un mese fa, così, spontaneamente parlando con Debora Gusson, la mia compagna. Non è stato semplice trovare una hair stylist in grado di realizzare quello che avevamo in mente ma, alla fine, siamo riusciti a trovare la persona giusta. Le foto sono state tutte scattate domenica 6 febbraio, non potevamo fare in più giorni perché l’acconciatura non avrebbe tenuto. Lo scopo di tutto ciò però non è solo quello di realizzare una “Dichiarazione d’amore” fine a sè stessa ma anche quello di dire, ancora una volta, che Venezia non è morta, che in essa vi è un cuore che batte o meglio, tanti cuori che battono all’unisono e che la tengono in vita. Ancora per quanto? Chi lo sa…Però ci piace pensare che per salvare Venezia, bisogna partire dall’Amore; dall’Amore vero. Quello che genera l’arte. Quello che fa compiere gesti apparentemente stravaganti ma che servono per affermare che l’Amore va oltre la razionalità dei bilanci e dei numeri fine a sé stessi!!!

Nessuna polemica politica: anzi, un invito alla politica a mettere l’Amore per la città davanti a ogni cosa! Dobbiamo far sì che i residenti non siano costretti ad andare più via, che gli artigiani tornino nuovamente a popolare le botteghe del centro storico. Dobbiamo tornare a far vivere Venezia, non solo a tenerla in vita come una paziente bellissima, ma in coma… L’idea iniziale, partita da me ha trovato subito il pieno appoggio di Debora Gusson e poi da Massimo Zennaro che ha realizzato il video e ha messo a disposizione una sua composizione musicale”.

Il progetto fa rivivere il cuore di Venezia

“No! Venezia non è morta! Chi afferma il contrario sta dicendo una bugia! Può starci di concordare col fatto che la città ha qualche acciacco, che non è in piena forma e che non è più quella di un tempo ma… è ancora in sé: è presente e, sebbene abbia dei problemi, la sua storia “attiva” non è ancora giunta alla fine! Se lo mettano in testa i pessimisti, i sostenitori di teorie disfattiste, i tristi profeti di sventura: Venezia è viva e ha ancora voglia di guardare al futuro! Come minimo, per altri 1600 anni! Si sa, ogni secolo porta cambiamenti, ogni tempo ha le sue mode, le sue usanze, i suoi pro e i suoi contro; Venezia ha attraversato secoli di storia straordinari, quei tempi però sono passati, non solo per Lei, ma per tutti. Certo, le altre città che hanno fatto la storia dell’Italia e dell’Europa, si sono ampiamente sviluppate e sono riuscite a star maggiormente al passo coi cambiamenti, rispetto a Lei che, sorgendo interamente sull’acqua, ha degli evidenti limiti fisici ma… nessun’altra città potrà mai essere più originale, più suggestiva e intrigante di Colei che, ogni anno, continua a sposarsi col mare”.

Un Cuore per Venezia

“La Performance “Un Cuore per Venezia” è quindi un invito a restituire a questa città il suo cuore pulsante: i cittadini residenti e le attività artigianali!  Si desidera trovare soluzioni per arrestare l’inquietante decrescita dei residenti che ogni anno, costantemente, priva questo luogo speciale di una parte della sua magia.  È un campanello d’allarme per sottolineare quanto ogni realtà esiste solo se in essa c’è un cuore che batte e, a Venezia, il cuore che batte è quello di chi ci vive, di chi ci lavora, di chi realizza opere d’arte; ma anche di chi la governa, di chiunque ha il potere di fare qualcosa per Lei! No, Venezia non può accettare l’idea di essere solo un grande, splendido, museo! Non può limitarsi a mostrarsi, come un dipinto, una scultura o, ancora peggio, come un leone in gabbia. Se così fosse, non staremmo più parlando di Venezia, ma di quel che rimane di Venezia: una differenza enorme e inaccettabile”.

“Il Leone di Venezia ha, per sua “natura”, le ali: è fatto per volare, per essere protagonista della storia, non per rimaner rinchiuso in una “mostra”. Abbiamo pensato di presentare questa Performance in vista di San Valentino, il giorno degli innamorati, perché ci sono ancora moltissime persone che Amano questa città e che hanno a cuore il suo destino, il suo futuro! Il nostro invito, pur nella semplicità della nostra iniziativa, è quello di non rassegnarsi, di non limitarsi alle polemiche, ma di agire con coraggio e di metterci il proprio Cuore. Ognuno, può fare molto! Basta che nell’ambito che ritiene più congeniale, decida di fare qualcosa per questa città, nella consapevolezza che l’Amore… fa miracoli!”

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