La buona notizia di oggi riguarda la Valle del Piave per la quale proseguono gli impegni per la sua candidatura come Patrimonio dell’Unesco. Non è propriamente un “sito”, né un edificio, un paese o un’oasi naturale, è piuttosto un percorso, una direttrice geografica e culturale che ha segnato profondamente la storia del territorio e che ancora oggi rappresenta in molti sensi il “cordone ombelicale” che lega la laguna al resto del Veneto, attraversando le campagne e risalendo fino alle Alpi. E’ proprio per queste sue particolarità che la Valle del Piave, con i suoi paesaggi unici e le sue innumerevoli eccellenze, spera ora di poter essere inserita nel novero dei “patrimoni dell’umanità” stilato dall’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.
La candidatura del bacino fluviale è stata formalizzata già lo scorso 28 febbraio e ora l’obiettivo del comitato promotore, in collaborazione con la Regione Veneto, è di ottenere la certificazione dell’Unesco da coniugare con il centenario della Grande Guerra, magari proprio in occasione delle celebrazione per ricordare la fine delle ostilità e della battaglia di Vittorio Veneto, nel 2018.
In Veneto esistono già sei siti Unesco: la laguna, Vicenza e le ville palladiane, l’orto botanico di Padova, la città di Verona, le Dolomiti, i siti palafitticoli preistorici delle Alpi.