Il Vega cerca un compratore e nei prossimi giorni sarà aperto il bando per il terzo. Inoltre in corso il restyling della stazione ferroviaria di Porto Marghera
Il Vega cerca un compratore. Nei prossimi giorni sarà aperto il bando, il terzo, dato che i primi due sono andati a vuoto, anche se in occasione dell’ultimo è arrivato un centinaio di manifestazioni di interesse.
Il parco scientifico tecnologico ha alcune frecce nel suo arco è il primo ed unico esempio di recupero e rilancio delle aree industriali dismesse a Porto Marghera, conta su uno strategico affaccio sulla laguna, un waterfront che il nuovo compratore potrebbe rilanciare e utilizzare.
Per questo il nuovo bando metterà in gioco molto di più. L’advisor Andrea Silipo insieme al liquidatore giudiziale, Paolo Marchiori, sta mettendo a punto un nuovo «bando internazionale aperto» che permetta di acquistare in blocco e per porzioni tutta l’area del Vega 1 e gli edifici di proprietà della società Parco Vega scarl, 80 mila metri quadrati dei quali 40 mila occupati dagli edifici Auriga e parte del Lybra, nonché la porzione di 8 ettari dell’adiacente Vega 2 (dove è stato costruito da Condotte Immobiliare il Pala Expo), la torre Hammond restaurata e gli edifici Pegaso e Porta dell’Innovazione (affittati a Ca’ Foscari) che sono di proprietà del Comune che li ha dato in concessione alla società Vega scarl, della quale è il socio di maggioranza.
«Grazie alla sua posizione strategica, ai servizi e alle infrastrutture tecnologiche e digitali offerte alle aziende, quali la Banda ultra-larga, il Vega ha attrattore di micro-imprese, centinaia di esse, laboratori universitari e privati di ricerca, start up innovative e spin off dell’Università di Venezia, aziende italiane e multinazionali che scelgono di aprire qui e non altrove una propria sede operativa».
È inoltre in corso il restyling della stazione ferroviaria di Porto Marghera. La vendita degli edifici Auriga e Lybra valutati 15 milioni di euro dovrebbero soddisfare i creditori. E’ previsto poi di ricavare altri 5 milioni dalla vendita di Pegaso Sport innovazione occupati dall’Università Ca’ Foscari.