Venezia: Aristide Salvatici e le epidemie di peste

Il dottore e ospite della puntata ci illustra le epidemie che hanno segnato la storia di Venezia e dell'Europa, approfondendone l'origine e gli esiti sulla popolazione veneziana

Nella puntata di “Venezia Cambia”, con l’intervento del dottor Aristide Salvatici, è stato affrontato il tema delle origini della Peste nella città di Venezia.

Nel 1348, Venezia fu sconvolta dalla peste che giunse dalle vie carovaniere e navali con cui la città aveva rapporti commerciali. Nel giro di pochi mesi, la peste dimezzò la popolazione di circa 110 mila abitanti. Ci fu una decimazione. Aristide Salvatici ci spiega:  “Venezia, per la sua storia iniziale, si era espansa dell’Adriatico al Mar Egeo, diventando la potenza navale più importante del Mediterraneo Orientale e questo significava contatti con le popolazioni, e quindi anche problemi sanitari.”

Dai primi episodi pandemici a Venezia alla dichiarazione di pandemia

Il dottore prosegue la spiegazione: “La prima descrizione di peste è del 541 da Alessandria d’Egitto, poi negli anni, si è trasferita in Europa grazie a queste comunicazioni nelle sue tre forme principali: una forma bubbonica, una forma sistemica e una forma polmonare.”

“La prima epidemia a Venezia risale al 1348-50. La peste a Venezia è entrata come primo documento nel 954 e, fino alla fine della Repubblica, ha avuto ben 69 episodi epidemici, con una media di uno ogni 12 anni. Di tutti questi vari episodi epidemici, quelli importanti che hanno segnato la storia sanitaria della città e dell’Europa sia stata la peste del 1348. Non a caso, in seguito, è stata denominata “pandemia universale”.

I topi di Caffa e la decimazione della popolazione veneziana

Aristide Salvatici continua: “In questo caso, sembra sia stata portata da Caffa, perché Venezia, nei suoi traffici, toccava anche il mar Nero. A Caffa c’erano veneziani e genovesi insieme e la città era stata occupata dalle popolazioni locali che gettavano dei topi dentro Caffa. I veneziani e genovesi, cristiani, alla vista di questi topi si erano messi a ridere. Ma da ridere c’era molto poco, perché i topi erano i portatori, attraverso le pulci, della peste. Quindi, con il ritorno poi a Venezia c’è stata la decimazione della popolazione, passando da 110.000 a 70.000 abitanti.”

“Venezia, nel frattempo attraversa l’epoca della guerra di Giulio II contro tutta l’Europa. Una seconda epidemia di peste importante, detta “peste di San Carlo” è degli anni 1576-77, con riduzione della popolazione veneziana da 120 mila ai 70 mila, quindi 50 mila morti. Segue una terza peste, detta “italiana” perché ha colpito in maniera particolare l’Italia, che è 1629-30, ben descritta dal Manzoni nei suoi Promessi Sposi.”

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