Venezia riparte nell’incertezza e i turisti non prenotano

A Venezia i negozi riaprono, ma le calli hanno perso i turisti. Sono piovute le disdette e non arrivano nuove prenotazioni. Intanto i veneziani temono altre maree eccezionali, mentre il Mose non parte

Venezia: Tutti sono al lavoro “per rialzarsi”, ma non c’è molto entusiasmo perché c’è scarsa fiducia nelle soluzioni. Non esiste un piano b, soltanto il Mose e in questo momento il cantiere è fermo. Ci si può rialzare per sempre?  Aperto un conto corrente per le donazioni

I danni

Famiglie e piccole attività commerciali di Venezia martedì notte hanno perso una buona parte degli oggetti di valore che si possiedono, e anche di più. Lavatrice, lavastoviglie, frigorifero, forno, mobili, letti, divani. Tutto raggiunto dall’acqua salata, motori elettrici fuori uso, tessuti rovinati, materassi impregnati. Le porte di legno gonfiate e inservibili. I muri interni scrostati. Coop di Pellestrina riapre dopo soli 5 giorni dall’acqua alta

Servono almeno 30 mila euro per alloggio e ad un negozio, con attrezzi e macchine di valore, molti di più. Il presidente dell’Ascom Roberto Magliocco definisce la situazione catastrofica, “al di là dell’altezza, la marea è stata improvvisa, e la gente non è più stata in grado di andare a tirare su la merce”.

Il miliardo di euro è più che provato, dato che l’80 % dei negozi ha perso moltissimo. Gravi sono stati anche i danni nelle hall allagate degli alberghi. Per non parlare delle chiese.

Il turismo a Venezia

Non solo. il direttore dell’Ava, Claudio Scarpa, parla di un forte danno d’immagine per la città. E’ stato necessario riposizionare i turisti in altre strutture, in molti sono partiti prima, altri hanno disdetto temendo in un’altra acqua alta e non soni arrivate altre prenotazioni. Critica i media che hanno dato informazioni sommarie. “Non possiamo sentirci dire: – ha spiegato – non vengo perché mio figlio è alto un metro e mezzo e rischia di affogare. Le onde di marea vano e vengono e in questo momento son basse”.

La città ha riaperto ma i turisti non ci sono. Dalla camera di commercio è arrivato mezzo milione di euro, da Roma 20 milioni e i mutui delle banche sono stati congelati per 12 mesi.

Le scadenza fiscali

Il sindaco Brugnaro, ora anche commissario per l’emergenza, ha chiesto lo spostamento delle scadenze fiscali. L’acqua alta ha mandato fuori uso anche le linee telefoniche e ha reso impossibile trasmettere i versamenti all’agenzia delle entrate. Poi c’è la consapevolezza che accadrà di nuovo e quindi sono molti i veneziani che si stanno chiedendo se è il caso di ricomprare tutto o di vendere lo’appartamento e fuggire in terraferma. Risarcimento per danni da acqua alta: i consigli della CGIA

Il Mose

La gestione del Mose da parte dei commissari degli ultimi cinque anni è in discussione, anche se Giuseppe Fiengo, uno dei commissari del Mose, attacca. “I tempi si sono dilatati a causa del contenzioso con le ditte. Noi pagavamo 100 e loro guadagnavano 61.”

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