Venezia, sciopero: operai in corteo, disagi nei trasporti

Migliaia di lavoratori metalmeccanici hanno aderito allo sciopero indetto da FIM, FIOM e UILM, manifestando compattezza e determinazione per il rinnovo del contratto nazionale

Grande adesione allo sciopero dei metalmeccanici: a Venezia manifestazione sotto la sede di Confindustria.

Lo sciopero dei metalmeccanici veneti

Un’adesione straordinaria ha caratterizzato le giornate di sciopero dei metalmeccanici veneti indette da FIM, FIOM e UILM per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Tra ieri e oggi, migliaia di lavoratori hanno incrociato le braccia nelle province di Padova, Vicenza, Verona e Venezia, dove si è registrata una forte mobilitazione.

A Venezia, lo sciopero ha avuto una connotazione simbolica e partecipativa di particolare rilievo. Dopo i presidi all’alba davanti alle principali aziende del territorio, i lavoratori si sono dati appuntamento al Pala Expo Marghera, da cui è partito un corteo diretto verso la sede di Confindustria Venezia.

Per i diritti dei lavoratori

La manifestazione ha visto un’ampia partecipazione, con decine di interventi che hanno sottolineato le criticità del settore e l’importanza di ottenere un contratto che rispecchi le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.

I dati sull’adesione nelle aziende veneziane testimoniano l’ampia partecipazione allo sciopero: Faces ha registrato il 98%, Idromacchine il 90%, mentre Ponterosso e DFV hanno toccato l’80%.

Importanti anche i numeri di Fincantieri, Dradura, Berengo e Leonardo, che hanno registrato adesioni intorno al 70%. Questi dati dimostrano quanto la vertenza sia sentita, con lavoratori che hanno sacrificato una giornata di salario per far sentire la propria voce.

Le richieste

Durante il presidio, Antonio Silvestri, segretario generale FIOM Veneto, ha sottolineato la dignità e l’impegno di chi ha aderito allo sciopero: “Scioperare non è mai una scelta facile, significa rinunciare a una parte di salario. Oggi, i metalmeccanici veneziani hanno lanciato un messaggio chiaro: le loro richieste non possono essere ignorate. Federmeccanica deve tornare al tavolo delle trattative con rispetto per chi produce e lavora ogni giorno per il bene del Paese.”

La giornata di lotta ha rappresentato non solo una rivendicazione contrattuale, ma anche un atto di dignità e unità per un settore che rimane cruciale per l’economia veneziana e nazionale.

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