Venezia, Speedline e Superjet: corsa contro il tempo

Due storiche aziende, Speedline e Superjet, affrontano gravi crisi finanziarie, a rischio chiusura e 400 posti di lavoro, sollecitando interventi urgenti da parte delle istituzioni

La situazione delle aziende Speedline di Santa Maria di Sala e Superjet International di Tessera si fa sempre più critica, con i sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil che lanciano un appello urgente alle autorità competenti.

Speedline in crisi

Questi due storici stabilimenti, attivi rispettivamente nei settori delle ruote in lega per auto sportive e dell’aeronautica, rischiano di chiudere i battenti, mettendo a repentaglio quasi 400 posti di lavoro.

La Speedline, recentemente acquisita dal fondo tedesco Callista, ha presentato una richiesta di amministrazione straordinaria al tribunale fallimentare di Venezia a luglio, dopo aver rivelato dati preoccupanti riguardo alla sua insolvenza.

I lavoratori dell’azienda, in tutto 270, attendono risposte concrete e tempestive.

Superjet a rischio liquidazione

Matteo Masiero, segretario generale della Fim Cisl Venezia, ha sottolineato la necessità di una risposta rapida per approvare l’amministrazione straordinaria: «Non possiamo permetterci lungaggini, rischiamo di perdere una realtà produttiva cruciale per il nostro territorio e di vedere i lavoratori senza opportunità di impiego».

Anche la Superjet non se la passa meglio. Con 120 dipendenti, l’azienda deve affrontare l’ultimatum del Demanio: se non si sblocca la vendita entro il 31 ottobre 2024, andrà in liquidazione.

I sindacati stanno cercando di far valere un investimento di 300 milioni di euro da parte del fondo arabo Mark AB Capital, che potrebbe aumentare il numero di occupati a 400. Tuttavia, la situazione geopolitica complicata, dovuta alla guerra russo-ucraina, ha congelato le azioni russe necessarie per l’affare.

I sindacati in manifestazione

Michele Valentini, segretario generale della Fiom Cgil Venezia, ha chiesto un intervento immediato da parte delle istituzioni: «Il ministero deve sbloccare la situazione, altrimenti rischiamo di perdere un’opportunità di sviluppo fondamentale.

Se l’investitore arabo percepisce le lungaggini come un segnale di incertezza, potrebbe decidere di dirottare i suoi investimenti altrove».

Il 18 ottobre, i lavoratori della Speedline parteciperanno a una manifestazione a Roma, organizzata dai sindacati per chiedere un piano industriale chiaro e un supporto alle aziende in crisi. La solidarietà dei lavoratori e dei sindacati si fa sentire, ma è fondamentale un intervento tempestivo per garantire il futuro di queste aziende e dei loro dipendenti.

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