Quella di oggi è la giornata della rivolta che parte dal Veneto contro quelle che Arrigo Cirpiani, patron dell’Harry bar, definisce menti sublimi dell’Inail e non è stato tenero nemmeno Luca Zaia che nell’incontro con i giornalisti oggi ha spiegato che con le indicazioni Inail non si può aprire.
Zaia e le misure dell’Inail
Cipriani si riferiva al ristorante e Luca Zaia pensa soprattutto alle spiagge. Di fatto la fase della riapertura rischia di tradursi in un prolungamento della chiusura. L’Inail, infatti, ha previsto una distanza di 5 metri tra ombrellone e ombrellone, oltre a tutto il sistema di prenotazione dei posti già preventivato dai vari comuni del litorale da tempo. «Si tratta di un distanziamento assurdo – ha detto Zaia – Se l’accordo del 13 aprile tra le parti sociali per la sicurezza sui posti di lavoro prevede un metro di distanza per lavorare senza mascherina, questa è la distanza giusta applicabile anche in spiaggia».
Arrigo Cipriani non riapre
Saranno in molti a non riaprire come Arrigo Cipriani il quale ha annunciato che lunedì non riaprirà, con quelle linee guida, ha detto, è impossibile. Sono condizioni demenziali scritte da gente senza idee e se resteranno così, non si riapre né lunedì né mai più». Lo storico locale a due passi da piazza San Marco, fondato 89 anni fa dal padre, non è mai stato chiuso tranne per una parentesi nel ’43, quando fu requisito dai repubblichini.