Zaia: il bilancio di fine anno e gli auguri al Veneto

Con l’avvicinarsi della fine anno, il presidente Zaia ha tracciato un bilancio ricco di primati regionali, augurando prosperità e rinnovato impegno per il Veneto

Bilancio di fine anno del presidente Zaia: il Veneto tra primati e sfide per l’autonomia.

Il bilancio di fine anno

Alla fine del 2024, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha tracciato un bilancio dei successi raggiunti e delle sfide future. Ciò nel tradizionale incontro con la stampa a Palazzo Balbi, anticipando le festività natalizie.

Tra i dati più significativi, spicca il primato della Regione come quella a statuto ordinario con la tassazione più bassa sulle persone fisiche, grazie alla mancata applicazione dell’addizionale Irpef per il quindicesimo anno consecutivo. Il Veneto si distingue anche per la spesa di funzionamento più contenuta e l’ottimale utilizzo delle risorse europee, avendo impegnato il 103% dei fondi disponibili.

I motori del successo regionale

Sul fronte sanitario, il Veneto si conferma una delle eccellenze italiane: tre aziende sanitarie regionali figurano tra le cinque più performanti del Paese secondo l’Agenas. “Sono risultati importanti – ha dichiarato Zaia – che si accompagnano a una spesa pubblica inferiore del 13% rispetto alla media nazionale”.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati temi cruciali per il futuro della regione, tra cui le infrastrutture, il piano energetico, il turismo e le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Il turismo si conferma uno dei motori economici principali, con un record di 73 milioni di presenze nel 2024.

Autonomia differenziata

Zaia ha poi fatto il punto sul percorso verso l’autonomia differenziata, reso possibile dalla legge Calderoli, sottolineando le difficoltà affrontate e la determinazione nel proseguire. “Il referendum abrogativo è uno strumento democratico e va rispettato – ha affermato – ma dietro l’avversione verso l’autonomia temo si celi un’opposizione più ampia alle riforme necessarie per il Paese”.

Il presidente ha ribadito che l’autonomia non rappresenta una minaccia per il Sud, ma una possibile soluzione per il riequilibrio tra le diverse velocità del Paese. “Continueremo a lavorare con determinazione – ha concluso – perché l’autonomia è un percorso costituzionale e indispensabile per il futuro dell’Italia”.

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