Zona rossa a Capodanno. Serpeggia la paura del vaccino Pfizer

Tutto il paese in zona rossa da oggi e il Veneto potrebbe anche rimanere secondo la bozza del monitoraggio del ministero della salute, ma sarà il dibattito sul vaccino ad animare questo inizio d'anno

Da oggi è scattata la zona rossa nel Veneto che rimarrà in vigore fino al 6 gennaio ad eccezione della giornata del 4. La regione però rischia di rimanere zona rossa anche dopo il 7 gennaio se continuerà ad avere l’indice RT maggiore di 1.

Zona rossa

In una situazione simile si trovano anche in Liguria e Calabria, ma il Veneto alla più alto e potrebbe essere l’unica regione d’Italia e rimanere in zona rossa alla fine delle feste, mentre quasi tutta la penisola dovrebbe essere ricollocata in zona gialla.

Intanto in queste ore c’è una stretta sui controlli: osservate speciali le auto con più di 2 passeggeri e le sanzioni partono da €400 se non sia l’autocertificazione e ci si muove dopo il coprifuoco delle 22.

Vaccini

Il Capodanno inizia con la scena mediatica animata da un dibattito acceso sulla fiducia nel vaccino. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito che non ci sarà obbligatorietà, ma a Padova tra gli infermieri della casa di cura di Abano Termesi si rifiutano di firmare la liberatoria da eventuali risarcimenti richiesti dall’azienda farmaceutica Pfizer e si sono rivolti ad un legale.

Il DG della sanità regionale, Luciano Flor ha spiegato come si sta comportando in queste ore: “abbiamo chiesto che ci venga dato il dissenso, perchè così chi non è d’accordo ce lo dica”

Il piano vaccinale

Il piano vaccinale Intanto è stato consegnato e sono in corso le vaccinazioni ai sanitari e nelle case di riposo. Continua Luciano Flori: “perché ieri tutte le aziende hanno consegnato il piano vaccinale e quindi siamo in grado di partire da subito sapendo che partiremo nuovamente con l’attenzione al personale sanitario partendo da quello che è direttamente esposto al rischio e poi il restante personale, in parallelo, partiamo con la vaccinazione nelle case di riposo. Dal 18 gennaio partiremo con la seconda dose di richiamo”

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